Ho un vulcano nella pancia (seconda parte)
Ho un vulcano nella pancia
Aiutare i bambini ad avere un buon concetto di sé seconda parte
“Io non mi arrabbio, non sono bravo a esprimere l’ira. È uno dei problemi che ho.
Interiorizzo; mi allevo un tumore.”
Allen in Manhattan
Quante volte, di fronte ad un bambino arrabbiato, spaventato o triste, l’ansia ci spinge a dire migliaia di parole o a pensare a innumerevoli soluzioni del problema!
Quante volte, nella relazione con i bambini, sottovalutiamo la dimensione emotiva, dimenticando che la nostra esperienza quotidiana, così come la loro, è densa di emozioni e quel che “muove nella pancia” conta più di quel che “frulla nella testa”!
L’urlo della persona arrabbiata che cerca disperatamente un orecchio che ascolti e la sofferenza che si prova per la rabbia o per la paura chiede solo di essere accolta.
Anche quella di un bambino.
Sebbene non si debba sottovalutare o censurare la rabbia dei piccoli, gli adulti posso contribuire alla prevenzione di esplosioni “vulcaniche” di rabbia incentivando l’autostima dei bambini.
Grazie ad una sana autostima, i bambini saranno in grado di gestire la rabbia in senso positivo e costruttivo.
Essi devono imparare quali limiti devono imporre ai loro comportamenti per il proprio bene e per l’altrui sicurezza.
Allo stesso tempo hanno bisogno di sapere che gli altri capiscono le loro emozioni.
In questo modo il bambino si sente valorizzato e lo si aiuta a sviluppare un sano concetto di sé.